Friday, June 1, 2018

Un nuovo ordine

"Abbiamo salutato l'emergere, estremamente vivo e significativo, di una società civile che mette in evidenza valori prima compressi, esalta l'uomo, rivendica diritti e pone esigenze rigorose alla società politica, contestandone l'esclusivismo e la cristallizzazione. Ma c'è modo e modo di vivere questa esperienza e di secondare le spinte di progresso. Infatti vi sono ancora equilibri da rispettare, assetti istituzionali da salvaguardare, esigenze di sintesi e di ordine da non disattendere. Altrimenti un movimento vitale, segno importante di tempi nuovi, rischia di essere distorto, fino a divenire, invece che una ragione di composta e utile novità, un principio di confusione, uno strumento di disgregazione, un pericolo di instabilità e di indominabilità della società italiana. 

Ad un eccesso criticabile di strutture verticali può allora subentrare un abuso della dimensione orizzontale. Alla riaffermazione, in sé sacrosanta, dei diritti della persona rischia di mancare l'indispensabile contrappeso di una vigorosa consapevolezza dei doveri umani e sociali, che entrano a costituire, in modo essenziale, un giusto equilibrio di libertà ed autorità, elementi tutti, nel loro insieme, di un processo altamente dinamico, ma ordinato. (...) Al grande valore della diversità può mancare il completamento del valore dell'unità. (...) Alla spinta dell'opposizione e della critica, principio indispensabile dell'innovazione e del progresso, non farebbe riscontro una seria proposta alternativa capace di dare vita a un nuovo ordine; nuovo sì, ma un ordine, uno stato che sappia essere, pur nell'incessante riprodursi delle ragioni di cambiamento, un vero stato e non l'incerta espressione di un potere in realtà inesistente."

Aldo Moro (Il Giorno, 13 maggio1977)